PARLARE IN PUBBLICO – 1° ingrediente per essere convincenti: INTENTO

Il mio intento, con questi brevi articoli, è condividere quello che ho sperimentato e appreso in questi anni.
Intravedere il "disegno" nella vita e nel lavoro, in quello che ci accade è veramente difficile! Forse lo riusciamo a riconoscere a posteriori guardando indietro, raramente nel presente, pochissimi riescono a farlo verso il futuro. E' un fatto che alcune regole matematiche dominano la Natura, e quindi anche noi umanoidi, come per esempio la legge della gravità o la teoria dei frattali e molte altre.
La foto che ho utilizzato è una delle evidenze, che in Natura vi sono delle leggi e delle forze che ci sovrastano, ci plasmano e ci dominano. Lo sviluppo di ciascuno di noi e di una foglia segue leggi matematiche, genetiche ed esperienziali. Perché gli esseri umani dovrebbero essere sottoposti a dinamiche diverse?
Che ne pensate?
Anche l'arte del parlare in pubblico ha delle leggi e Aristotele 2400 anni fa circa, come si diceva nel precedente breve articolo, ne individua 5 tutt'ora valide: intento, fiducia, emozione, metafora, sinteticità; se ben utilizzate, avete fatto tutto il possibile per convincere gli altri! A queste cinque, in base alla mia esperienza, ne ho aggiunte altre due: melange e risultati. Ho verificato che gli ingredienti base sono i cinque indicati da Aristotele, il melange (sequenza e dosaggio) dei precedenti ingredienti e i risultati che ne scaturiscono comprovano quello che abbiamo ottenuto, se è l'effetto desiderato: per es. convincere gli altri.
Tutti questi ingredienti hanno un metamodello che li accomuna: porsi domande potenti, prima di parlare!
La prima domanda da porsi, prima di parlare, potrebbe essere formulata in questo modo: mi è chiaro l'Intento o il "Motivo" per cui ho deciso di parlare?
L'intento e i risultati (capo e coda) sono legati da un sottile filo che li lega e che attraversa per tappe gli ingredienti intermedi. Se non sono chiaro nell'intento, il risultato sarà difficile da raggiungere. Quello che sta in mezzo non sarà F4P (fit for purpouse), cioè adatto allo scopo!
Perché sto parlando? Perché sto scrivendo? La risposta dovrebbe essere immediata, far appello alla logica, alla ragione, al buon senso. Scrivo, perché faccio il professionista, mi piace condividere e coltivare nuove esperienze professionali, cerco di farlo con il mio lavoro in questo post, e questo è l'intento! Il risultato è conoscervi di persona, avere l'opportunità di verificare se possiamo fare un breve tratto di strada assieme, crescendo, cambiando e lavorando assieme.
Prima di parlare, specie se in pubblico (o scrivere), dovremmo avere uno o più buoni motivi per farlo ! Senza un buon motivo il silenzio è oro! Anche il pubblico deve trovare un motivo per ascoltarci, è quindi importante sempre dichiarare fin da subito l'intento e lo scopo del nostro rompere il silenzio. In questo modo svisceriamo il primo tra i molti problemi esistenti nel parlare: abbiamo un unico intento? O ne abbiamo più d'uno? Se sono più di uno, sono tutti dichiarabili?
Un'altra domanda, nel prepararci a parlare, potrebbe risuonare internamente in noi, circa così: perché le persone che sono di fronte a me dovrebbero ascoltare il mio parlare? Hanno una buona ragione per rimanere seduti o in piedi di fronte al mio parlare? Condividere, con i presenti, questo aspetto potrebbe essere una buona "strategia d'inizio" per attrarre la loro attenzione, con alcuni rischi: l'argomento o il tema non è di loro interesse!
Alcuni oratori utilizzano in apertura, una battuta, una barzelletta o una breve storia o una metafora, come parleremo in uno dei prossimi brevi articoli. Ai presenti deve balenare la "convenienza" di stare li ad ascoltare: c'è una "buona novella", ci sono delle "novità" da comunicare, ci sono delle "conoscenze", dei vantaggi da condividere?
I nostri ascoltatori sono curiosi di capire subito se c'è la convenienza e vantaggio nell'ascoltarvi.
E dopo? I passi successivi sono tutti elementi a supporto della tesi su cui sto argomentando, a suffragio dell'intento iniziale devo portare dati, elementi oggettivi, fatti concreti per supportare e argomentare quanto ho affermato in apertura, come vedremo nei prossimi post.
breve bibliografia:
https://www.theguardian.com/books/2019/feb/04/public-speaking-sam-leith