COSTELLAZIONI SPIRITUALI AZIENDALI – 1^ parte

Che significa?
Cosa sono le Costellazioni Spirituali Aziendali?
In questo breve testo cercherò di condividere da dove si è partiti, cosa sono e a cosa servono le "Familienaufstellungen" di Bert Hellinger in Azienda.
Bisogna camminare passo dopo passo... e in questo sono stato aiutato - anche - da Thomas Gehrmann e Christina Niederkofler
Il termine "Familienaufstellungen" fu tradotto in un "italiano incerto" in Costellazioni Familiari quando approdarono in Italia qualche decennio fa. Purtroppo il nome italiano è infelice ed equivoco. Nulla hanno a che vedere, infatti, con le costellazioni astronomiche o gli astri o l'astrologia.
Le costellazioni familiari sono un approccio, che divenne uno dei metodi della terapia familiare o della terapia sistemica, in cui le singole persone sono poste in uno spazio per rappresentare i membri della famiglia, in questo "spazio/tempo" le persone entrano in relazione tra loro. Lo scopo della Costellazione e più precisamente alle persone a cui viene offerto questo servizio, è quello di visualizzare la rete di relazioni all'interno della vita della persona, della famiglia di appartenenza, o della famiglia di origine, o dei propri antenati o avi, o - in alcune rappresentazioni - delle vite precedenti.
Breve Storia delle Costellazioni
Il padre delle Costellazioni Familiari nel Mondo è stato Bert Hellinger !
E' lui, che verso la fine degli anni '70 in Germania, le porta alla luce dopo le sue esperienze religiose e teologiche in Sudafrica. Successivamente dopo aver rinunciato al sacerdozio iniziò un lungo percorso di studio, approfondimento ed evoluzione, mai terminato, che attorno agli anni 2000 fece nascere le Costellazioni Spirituali. Bert Hellinger ha lasciato la Terra nel 2019 all'età di 94 anni.
Se c'è un padre, c'è sicuramente una madre! Nella nascita e sviluppo delle Costellazioni Familiari possiamo parlare di più madri. Bert Hellinger (d'ora in poi BH) stesso, in uno dei suoi scritti, infatti, narra che incontrò le Costellazioni Familiari a Lindau con Thea Schönfelder. Sempre in uno dei suoi scritti BH condivide la sua storia formativa e narra come nelle Montagne Rocciose a Snowmass, in un seminario di Terapia Familiare, conosce Ruth McClendon e Les Kadis, qui approfondisce la materia con loro e con altri in Germania e in giro per il Mondo.
BH acquisisce questa consapevolezza e ne condivide i fondamenti con tutti coloro che partecipano ai suoi seminari e dei suoi più stretti collaboratori, in primis Sophie. Nel periodo iniziale attinge anche alle conoscenze di Virginia Satir, e grazie alla pratica della meditazione per innumerevoli ore ogni giorno ha delle brillanti illuminazioni, che lo conducono in un percorso difficile e a volte conflittuale, sia con la Chiesa Cattolica a cui apparteneva, sia con il mondo dei terapisti classici: psicologi e psichiatri tedeschi in particolare.
BH attinge le sue conoscenze dalle sue esperienze, sia dalle tribù africane, con cui era entrato in contatto durante la sua missione in Sudafrica, sia da tutte le persone, che prima di lui, hanno esplorato le congiunzioni e le interconnessioni dell'anima della persona con il suo destino. Il percorso incontra non solo gli antenati, ma anche il libero arbitrio, che ognuno di noi possiede, non solo nell'esplorare queste dimensioni, ma anche di trasformare la propria vita.
La Filosofia di Bert Hellinger
Bert Hellinger si è sempre definito un filosofo.
BH nasce e cresce in ambiente religioso fino a divenire sacerdote cattolico e per circa quindici anni esercitare il sacerdozio in Sudafrica. Dopo gli studi in teologia e le esperienze in Africa, rientra in Europa e toltosi l'abito sacerdotale inizia a studiare ed approfondire le materie pedagogiche e filosofiche, definendosi un filosofo. Nella sua pratica attinse da numerosi autori, tra cui uno dei padri dell'Analisi Transazionale: Eric Berne.
Da Berne, ma soprattutto da Aristotele - di cui BH era un profondo studioso e conoscitore - coglie e testimonia che la nostra vita segue un "piano segreto" e noi siamo degli "attori" che interpretano uno spartito musicale in una triade di elementi fenomenologici legati ed interconnessi al corpo, all'anima e allo Spirito.
Corpo, Anima e Spirito sono tre componenti della vita di ciascuno. Va ricordato che la scienza, da oltre 300 anni, ha voluto limitare, ridurre e cancellare, in particolar modo la presenza della coscienza e la consapevolezza della dimensione dello Spirito. Queste tre componenti agiscono in modo fenomenologico interconnesso le une con le altre, come in una esecuzione di uno spartito musicale in una multi-trilogia di spartiti, di piani e livelli, che vanno oltre la logica e la fisica classica o l'approccio razionale meccanicistico - così definito scientifico. Tale complessità è intrinseca anche nei modelli vicini a BH come per esempio quello indicato da Berne con il trinomio bambino, genitore e adulto. I livelli e piani diventano così multidimensionali in quanto le variabili spazio, tempo, antenati e altri fattori permeano la comprensione della dinamica, ecco quindi che l'approccio fenomenologico va oltre la comprensione logica, pur restando nella fattualità logica di "ciò che è".
Per BH la comprensione e l'esplorazione di queste multi dimensioni si fanno sempre più radicali, approfondite e ampie. Il suo approccio diventa così sempre più marcatamente e imprescindibilmente fenomenologico. BH ha legami e rapporti di vicinanza con il dr. Rüdiger Rogoll, la cui sensibilità e approccio fenomenologico di ciò che accade nelle rappresentazioni costellative, conferma l'emersione di "informazioni" - da parte dei rappresentanti - chiare a volte inequivocabili. Tutte le persone coinvolte sia nel ruolo dell'interessata/o, sia dei loro genitori, o dei loro figli/fratelli/sorelle, amanti o altre persone che hanno avuto un ruolo e un contatto con loro, vengono toccate dalla forza vitale dell'amore. In pratica nella Costellazione tutte le persone che entrano in contatto con l'amore e il dolore della persona, a cui si è al servizio, vengono toccate nel profondo.
La Costellazione e il suo "schema"
Lo schema di ogni Costellazione è più o meno sempre il medesimo ed è composto di quattro elementi fondamentali:
- il focus, per focus - oggi - si intende il tema che la persona - altresì definito "il cliente della Costellazione" - pone al centro di sé e di quel momento, può essere una domanda o una richiesta a cui dare attenzione;
- i rappresentanti, sono le persone presenti alla Costellazione, possono ricoprire un ruolo o più semplicemente parteciparvi stando sedute al loro posto, come esploreremo in seguito tutti i presenti sono dentro, anche coloro che non sono in quel momento rappresentanti;
- il facilitatore - altresì definito Costellatore - colui che accompagna e aiuta il processo a fluire ed emergere grazie alla presenza del Campo Informato, opera senza intenzione, giudizio e al servizio. Siamo tutti facilitatori nella Costellazione - anche i rappresentanti e i partecipanti - anche se il gruppo delega ad una o due persone la sua conduzione;
- il Campo Informato è il contenitore Sapiente, Informato, non Visibile e al contempo Indispensabile alla Costellazione. Il Campo è sempre presente, anche se emerge in modo più nitido ed evidente se i presenti sono aperti, non giudicanti, presenti, etc.. Queste sono le qualità umane a cui i partecipanti sono chiamati a ricercare con forza, nitidezza, profondità e altezza d'animo.
Costellazioni ed Evoluzioni
Negli anni si è passati da Costellazioni con molti partecipanti e rappresentanti, con un certo disorientamento per una persona che inizia, a gruppi più piccoli, anche grazie alla diffusione della figura del Costellatore. Alcuni partecipanti alla Costellazione, a volte, potrebbero sembrare "teatrali", e a tutti è lecito pensare ad alcune domande che emergono: a quali forze e influssi si espongono i rappresentanti ? a beneficio di chi ? di sé stessi o del cliente ?
Nelle Costellazioni si intrecciano percorsi, scelte, persone, ruoli che consentono un'evoluzione all'anima del cliente e dei partecipanti medesimi. L'obiettivo della Costellazione è di essere al servizio di qualcosa di più grande, per sciogliere gli irretimenti. Ciò accade, anche, grazie al riconoscimento dei "pattern" che influenzano la vita intima del cliente (e dei partecipanti) e le sue esperienze personali.
Grazie al lavoro di BH è possibile affermare che la nostra esistenza, pur essendo vissuta da noi direttamente, rievoca ciò che hanno vissuto altri membri della nostra famiglia o degli antenati in anni o epoche passate. In questo si identifica ciò che noi, nel presente, viviamo, rievocando il copione vissuto da altri in cui ciascun cliente si immedesima e si immerge, come se fosse suo.
In una Costellazione Familiare i rappresentanti fanno emergere gli esclusi, gli irretimenti e come tutto ciò può essere ricondotto ad un piano (o più piani) di inclusione e rapporto amorevole, benevolo e compassionevole con se stessi e con gli altri. Tutto quanto sopra descritto - va chiarito - non è lineare e matematico, per vari ordini di motivi:
- il Cliente ha chiaro il tema/argomento/situazione che desidera o sceglie di chiarire o far fluire ?
- ogni persona presente alla Costellazione è cosciente e consapevole delle sovrastrutture di credenze, convinzioni e metamodelli che ciascuno ha, rappresenta e/o testimonia?
- il gruppo è sufficientemente allenato all'approccio fenomenologico dell'esperienza che sta affrontando? BH più volte a ricordato che ogni cliente incontra il facilitatore e i partecipanti di cui ha bisogno in quel momento.
- la Costellazione fluisce tramite il Cliente, i partecipanti e il facilitatore, il tema prescelto dal cliente transita, quindi, per le storie, le esperienze, i corpi e le menti dei rappresentanti e del facilitatore.
Bert Hellinger, grazie ai suoi studi, alle sue sperimentazioni e alle evidenze riscontrate in decine di anni di esperienze costellative si accorge che il centro di tutto è il movimento ! Un movimento non centrato sulla colpa o sull'innocenza di un singolo (vittima o carnefice) o di un sistema familiare (padre, madre, figli, etc.), ma sull'accettazione, in primis da quello che lui ha definito "il GRANDE SI" a tutto ciò che "è". Il movimento è la componente importante per far congiungere le parti del sistema al loro destino e per superare gli irretimenti.
La Famiglia e la fenomenologia
I sistemi familiari sono retti da delle "regole" e Bert Hellinger le ha svelate e condivise.
Carl Gustav Jung, nel 1962, ebbe modo di scrivere osservando il suo albero genealogico: "mi divenne chiara la strana comunione di destini che mi lega ai miei antenati. Ho la sensazione molto forte di essere sotto l’influsso di cose o quesiti, che sono rimasti incompiuti o elusi dai miei genitori e dai miei nonni e dagli altri miei antenati.” (Carl Gustav Jung: Erinnerungen, Gedanken, Träume. Aufgezeichnet und herausgegeben von Aniela Jaffé. Walter Editore, Zurigo e Düsseldorf, edizione speciale, 13a ristampa 2003, pagina 237).
Queste "comunioni di destini" vengono denominati come irretimenti da BH e risultano essere dei "blocchi" o dei problemi che si annidano nella storia della famiglia e della persona.
Bert Hellinger definisce le Costellazioni Familiari degli “Aiuti alla vita”.
Grazie alle numerose pubblicazioni di BH, per esempio "gli Ordini dell'Amore", "gli Ordini dell'Aiuto" e altre, ci hanno consentito di studiare e avvicinarci alle Costellazioni Familiari. Oggi ci sono molte scuole, ed evoluzioni di pensiero del dopo BH. Da quello che si può intuire - in questa fase storica - è importante che venga rispettato e preservato l'approccio fenomenologico. Attenersi alla fenomenologia significa perseguire "il GRANDE SI" e accettare "ciò che è", "così è" o più semplicemente "è".
Durante la Costellazione è importante essere presenti in questa posizione di ascolto percettivo/sensoriale, nelle sue diverse espressioni corporee, emotive e spirituali. Coltivare e mantenere un atteggiamento e una postura di sensibilità, rispetto e assenza di giudizio, etc per partecipare e facilitare una Costellazione. E questo non è semplice o immediato ne per il facilitatore, ne per i partecipanti. Essere e mantenere, durante la Costellazione, una "postura" di apertura a un qualcosa di grande e superiore ad ognuno di noi, a cui avvicinarsi con umiltà interiore e senza interpretazioni è un vero e proprio esercizio. Questa "tensione interiore" permette al flusso del Campo di transitare verso il cliente permettendogli di cogliere "ciò che è" e ciò che emerge, senza la mediazione culturale o verbale di nessuno dei presenti.
Molti autori, oltre a quelli citati prima, hanno approfondito questo tema con minori nessi "operativi" di quanto BH non abbia fatto. Lo stesso E. T. Gendlin (professore e clinico universitario americano) nel suo libro Focusing evidenzia quanto tutto dipenda dal cliente (e dal suo approccio) e non dal terapeuta o dal metodo applicato.
L'approccio fenomenologico consente di andare oltre a protocolli, procedure e metodologie, come molte esperienze oggi testimoniano.
Non ho avuto il piacere di conoscere personalmente BH, ma ho avuto il piacere di partecipare a dei seminari di formazione con molti dei suoi più stretti collaboratori, persone che hanno vissuto e lavorato con lui e ne ho tratto questi insegnamenti, che qui sto riassumendo. Dalle Costellazioni a cui ho potuto partecipare posso testimoniare che quando si entra al servizio della Vita e dell'Amore si entra in un'altra dimensione percettiva e di stato dell'essere. Quando si entra (in punta di piedi) in questo "stato" di presenza, coscienza e consapevolezza entriamo in connessione con "Altro" in un "Altrove", anche se non conosciamo molto di più e ci è consentito restare in questo "stato" solo per il momento in cui riusciamo ad essere fenomenologicamente presenti. Qualcuno riesce a prolungare questa modalità d'essere facendolo diventare uno "stadio", cioè semi permanente o quasi, ma sono persone rarissime, come espresso e ben documentato nei libri del filosofo Ken Wilber. La fluttuazione tra "stato" e "stadio" ci fa fluttuare tra la nostra umanità limitata e illimitata, naturale e innaturale, fisica e metafisica.
Le Costellazioni Spirituali
Attorno agli anni 2000, BH ha un'ulteriore evoluzione e - probabilmente - a seguito degli accesi dibattiti con ordini professionali e i "cultori" della sistemica familiare classica, decide di dar seguito alle Costellazioni Spirituali. Queste risultano essere la modalità migliore per avvicinarsi a BH adulto, maturo e ormai lontano dai giudizi altrui e dai pregiudizi di molti che sul suo percorso e sviluppo si sono susseguiti. La dimensione delle Costellazioni Spirituali di BH amplia e da compimento agli stati di coscienza fenomenologica, di cui parleremo più dettagliatamente in un'altro articolo. Gli stati di coscienza fenomenologica - nei loro stadi di accesso alla consapevolezza - consentono di entrare in uno spazio/tempo diverso, grazie alla manifestazione di qualità umane quali: umiltà, amorevolezza, benevolenza, assenza di giudizio e il porsi al servizio del Campo. Tale stato - personale, individuale e collettivo - determina l'emersione di una serie di "messaggi" che dal nostro corpo, in modo diretto e stupefacente, emergono e arrivano al cliente. Poche parole, una grande presenza sono sufficienti per aiutare noi stessi e l'altro - rappresentante o cliente della Costellazione - all'interno di un processo evolutivo.
Le Costellazioni Spirituali Aziendali
BH ha avuto modo di esplorare e applicare le Costellazioni non solo in ambito famigliare, ma anche Aziendale. Del resto le Aziende sono composte da persone, un successo o una disfatta di un'Azienda dipende dalle persone che la compongono o che appartengono al mercato di riferimento dell'azienda. E' innegabile e sarebbe sbagliato non considerare i fattori esterni come il mercato, il contesto geografico o dimensionale, che possono essere rappresentati nella Costellazione. Sono in ogni caso le persone e il loro percepito a fare la differenza.
All'inizio di una storia Aziendale, è la spinta competitiva e il desiderio di emergere che fanno da motore principale. A questa propulsione - paritetica al vagito di un bambino che esce dalla pancia della madre - c'è la possibilità che questa fase evolva, da un movimento l’uno contro l’altro, o l'uno contro tutti e tutto, ad movimento di unione, integrazione ed evoluzione che consente all'Azienda e alle persone che la compongono di raggiungere qualcosa di più importante, di grande: oggi è definito "Purpose" dell'Azienda. Il Purpose va oltre la Visione, la Missione e l'Azione aziendale e delle persone presenti nel sistema o svolgono, quotidianamente e non, con il loro lavoro. Il Purpose risulta essere un ambizione e un destino al contempo.
La competizione individuale porta ad un successo isolato, la competizione condivisa porta ad un successo di Team. Trasformare la competizione con una operosità al servizio dei sistemi è il passo che in molti hanno intuito e che stanno perseguendo. F. Laloux ed altri descrivono molto bene in termini di organizzazioni aziendali questo processo e percorso evolutivo, associandolo a colori e comportamenti. E' la distinzione tra beneficio individuale e beneficio collettivo, tra sistema egocentrico a sistema allocentrico, per il maggior numero di persone e sistemi possibili. In questo modo un'azienda o un progetto al servizio degli altri fa, e farà sempre di più, la differenza.
Considerazioni conclusive alla 1^ parte
Quando la comunità o l'ideologia di un gruppo comprime, costringe e crea un ambiente asfittico, il singolo individuo è vocato all'infelicità e all'insuccesso. Quando il singolo si libera e vibra in modo armonico, ne beneficiano tutti. Questo lo vediamo nei grandi leader da Ghandi, a Martin Luter King, a Mandela.
La storia e la natura ci insegnano che moltissimi successi scaturiscano da talenti e prestazioni individuali, che richiedono impegno personale, dedizione, resilienza, caparbietà, orientamento e un destino. Al contempo se l'individuo evolve a persona e inizia un percorso e processo di condivisione, permette - in questo modo - che questi fattori di "successo" vengano condivisi e portino benefici a molti. In questo i fattori produttivi e organizzativi diventano elementi di crescita, sviluppo e condivisione di conoscenze e competenze. A mio modo di vedere questo è l'Amore (aziendale, ma anche personale) che si manifesta.
Se da un lato l'essere umano sperimenta continuamente i suoi limiti, le comunità evolute devono poter educare nell'andare oltre gli stereotipi: IO, TU, NOI, LORO... TUTTI, IL TUTTO.
Per vivere una Vita piena, al servizio dell'Amore.
grazie per la foto a Luke Richardson